Caratteristiche, utilizzo e limiti.
L’esecuzione di tecniche e spostamenti a vuoto, senza interagire con un partner o con un bersaglio, è parte dell’allenamento di qualsiasi disciplina marziale. Spesso tale pratica è relegata all’apprendimento basilare del bagaglio tecnico oppure è usata solo come elemento introduttivo o finale dell’allenamento.
In realtà si tratta un mezzo di allenamento a tutti gli effetti con caratteristiche e unicità proprie da conoscere e sfruttare.
Cominciamo a vedere le caratteristiche di tale Mezzo e in base a queste i suoi possibili utilizzi.
Caratteristiche del Vuoto
- Permette di concentrarsi su se stessi senza preoccuparsi di reagire a stimoli (azioni avversarie, bersagli, situazioni tattiche contingenti, ecc.). Si tratta di un lavoro “interno” che consente fantasia esecutiva e variabilità. Permette di focalizzarsi sugli aspetti tecnici e coordinativi senza stress e senza distrazioni dovuti alla presenza di input esterni. Con il Vuoto si posso allenare tutti i tipi di spostamenti e le modalità di generazione della Forza (catene cinetiche).
- Niente traumi per gli arti: nel vuoto non occorre stabilizzare le articolazioni e non ci sono traumi dovuti agli impatti, ciò rende tale modalità ideale per i principianti, in caso di determinati infortuni o nei periodi di lavoro pesanti per articolazioni ed arti in modo da poter allenare determinate qualità senza ulteriore stress meccanico.
- Massimo sviluppo delle tecniche e accelerazione: la distanza del bersaglio e la dinamica delle azioni di combattimento non permettono sempre (quasi mai in realtà) lo sviluppo completo della catena cinetica e dell’estensione delle tecniche. Nel Vuoto possiamo invece concentrarci su questi aspetti (facendo attenzione all’iperestensione) allenando correttamente gli aspetti tecnici e sviluppando la massima accelerazione delle tecniche.
- Controllo del baricentro: non impattando su un bersaglio il Vuoto obbliga al massimo controllo del proprio baricentro e della distribuzione del peso sugli appoggi.
- Controllo della verticalità: non colpendo nulla il Vuoto obbliga alla gestione ottimale dell’asse longitudinale.
- Controllo equilibrio: Nel Vuoto si possono utilizzare propulsione, accelerazione e arresto dei movimenti in modo esplosivo, diversificato e repentino (cambi di direzione, azioni di combattimento, combinazioni varie, ecc.) promuovendo così un continuo ed efficace controllo dell’equilibrio.
- Palesa gli errori: non potendo scaricare la forza di impatto delle tecniche su un bersaglio o “appoggiarsi” ad esso il Vuoto palesa immediatamente e allo stesso tempo aiuta a correggere carenze nel controllo del baricentro, verticalità ed equilibrio ed eventuali lacune coordinative specifiche.
- Abitua a reagire quando non si colpisce il bersaglio: in combattimento non tutti i colpi vanno a segno, andare a vuoto in maniera inaspettata può creare un ritardo a livello cognitivo e nella riorganizzazione per l’azione successiva. Con il Vuoto si può fornire al SNC l’esperienza di una tecnica lanciata alla massima velocità che non colpisce il bersaglio, rendendo la sensazione nota e gestibile anche a livello coordinativo. Ciò permette in caso di “liscio” di riorganizzare il “piano d’azione” motorio in minor tempo migliorando la Rapidità d’Azione e di Reazione ad eventi imprevisti.
- Frequenza e velocità dei colpi: le qualità che sviluppa e le caratteristiche del vuoto viste fin qui rendono facile capire come esso (utilizzato in varie modalità) sia uno strumento ideale per aumentare la Frequenza e la Velocità delle serie-combinazioni e la loro coordinazione con gli spostamenti o altre tecniche.
- Gestione dello spazio: non vincolando al sacco o a ciò che fa il partner-avversario il Vuoto permette la massima libertà e fantasia nella gestione e percezione dello spazio intorno al praticante, cosa particolarmente importante per chi ha superficie di gara (tatami, ring, gabbia, ecc.) ma anche in ottica Difesa Personale.
Utilizzo del vuoto
- Primo stadio apprendimento tecnico-motorio: il Vuoto è in ogni disciplina usato come primissimo approccio al bagaglio tecnico in varie modalità. Dalle prime tecniche da fermo, alle “vasche” avanzando e indietreggiando fino a spostamenti vari e all’abbinamento spostamenti-tecniche. In questo ambito il Vuoto precede e poi integra tutti gli altri strumenti.
- Riscaldamento specifico: il Vuoto permette di effettuare il “Warm Up” iniziale di una U.A. (unità di allenamento) utilizzando movimenti e modalità molto specifiche.
- Defaticamento: allo stesso modo il Vuoto può essere utilizzato per il “Cool Down” finale dell’U.A.
- Aggiustamento della Potenza: quando ci si avvicina agli esercizi per l’”Aggiustamento della Potenza” al bagaglio tecnico-tattico il primo step dovrebbe essere costituito proprio dal Vuoto. Ciò sia in virtù anche delle citate caratteristiche di “rilevatore” di errori tecnico-coordinativi sia per il migliore utilizzo delle catene cinetiche e sviluppo della velocità che consente.
- Lavori coordinativi: il Vuoto è il Mezzo di Allenamento principale per la coordinazione specifica. A tal fine può essere abbinato anche ad altri strumenti (es.: scaletta coordinativa-speed ladder).
- Lavori Metabolici: il Vuoto permette di allenare la Resistenza alla Potenza e la Potenza Resistente (aspetti anaerobico alattacido e lattacido) in modo molto specifico.
- Lavori sulla frequenza delle azioni: non avendo un bersaglio o tempistiche imposte il Vuoto permette l’allenamento ottimale su aspetti quali ritmo, velocità e frequenza delle azioni di combattimento.
- Sviluppo Temi tattici: con il Vuoto si possono allenare un’ampissima varietà di azioni, serie, combinazioni, abbinamenti tecniche e spostamenti, ecc. con la massima libertà e variabilità. Il Vuoto oltre i vantaggi visti ha, ovviamente, anche dei limiti.
Limiti del Vuoto
- Mancando un bersaglio reale il Vuoto non permette l’allenamento della coordinazione occhio-arto e quindi la precisione delle tecniche o l’apprezzamento della distanza rispetto al bersaglio stesso.
- Non fornisce feedback sulla Struttura, non abitua a stabilizzare articolazioni e a scaricare la Forza all’impatto.
- Mancando un input esterno afferente al sistema cognitivo il Vuoto non allena la Rapidità d’Azione (processo percezione, analisi, decisione , azione) e non insegna a relazionarsi con stimoli esterni. Questo perlomeno sul Mancando un input esterno afferente al sistema cognitivo il Vuoto non allena la Rapidità d’Azione (processo percezione, analisi, decisione , azione) e non insegna a relazionarsi con stimoli esterni. Questo perlomeno sul Vuoto Libero classico fatto da soli. E’ possibile allenare la reazione a stimoli nel vuoto inserendo comandi sonori o tattili ai quali reagire, oppure ponendo un classico fatto da soli. E’ possibile allenare la reazione a stimoli nel vuoto inserendo comandi sonori o tattili ai quali reagire, oppure ponendo un compagno di fronte al pugilatore a debita distanza (“ di fronte al pugilatore a debita distanza (“a specchio” ) che faccia anch’egli tecniche a vuoto alle quali reagire come fossero tirate a distanza utile. Questi vuoti con ” ) che faccia anch’egli tecniche a vuoto alle quali reagire come fossero tirate a distanza utile. Questi vuoti con reazione a stimoli visivi, tattili e sonori sono comunque esercizi secondari per lo sviluppo della Rapidità d’Azione rispetto agli Sparring Condizionati a tema.
Con questo breve excursus spero di aver chiarito come il Vuoto non sia un Mezzo di allenamento secondario o di scarsa importanza ma che, anzi, è strumento principale per allenare determinate qualità e caratteristiche. Come tutti i mezzi di Allenamento ha anche svantaggi e limiti per questo, come sempre e come ogni Mezzo, va abbinato con tutti gli altri in una Programmazione accurata e logica al fine di ottenere il massimo riscontro nella Performance finale.
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